Il cinema noir francese

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Descrizione

Mitologia, figure, autori

Il cinema noir francese è un cinema di ombre. Sono i giochi ambigui del Male a dominare storie di delitti e intrighi calate negli interni borghesi più pericolosamente rassicuranti; come nelle strade dove si affrontano criminali e poliziotti.

Questo libro offre alcune chiavi interpretative per decifrare i suoi caratteri essenziali e scorgerne l’originalità rispetto al cinema “nero” statunitense, pure più fortunato presso il pubblico internazionale e talvolta persino presso la stessa critica europea. La descrizione della genesi o delle conseguenze di un delitto, l’evocazione della malvagità nascosta nella natura umana, il conflitto fra l’ordine (la polizia) e il caos (il milieu della malavita), l’ambiguità dei personaggi… Tali motivi si ritrovano declinati fin dalle origini del cinema d’oltralpe e in modi del tutto peculiari. Spesso trascendono i confini tra i generi sfumando nella comicità (lo humour nero), nel dramma sentimentale, nell’impegno politico e sociale, nel pamphlet, nell’avventuroso.

Il volume risale alle origini letterarie del Noir e ne segue via via l’evoluzione nonché le contaminazioni con altri linguaggi filmici. Analizza figure estetiche e drammaturgiche, stile visivo e fotografia, e naturalmente gli interpreti e i registi che vi hanno contribuito in modo più significativo.

Tra i primi, impossibile non ricordare Jean Gabin, Michèle Morgan, Serge Reggiani, Simone Signoret, Yves Montand, Alain Delon, Jean-Paul Belmondo, Romy Schneider, Jean-Louis Trintignant, Michel Serrault, Gérard Depardieu, Daniel Auteuil, Isabelle Huppert; fino a Jean Reno e Vincent Cassel. Tra i registi, accanto agli onesti mestieranti ossequiosi delle regole codificate; anche molti cineasti che hanno saputo imprimere al genere nuove direzioni, reinventandone la mitologia o creandone di nuove. È stato il caso di Jean Renoir, Marcel Carné, Julien Duvivier, René Clément, Henri-Georges Clouzot, Henri Decoin, Jean-Pierre Melville, Claude Chabrol, Jacques Deray, Claude Sautet, Alain Corneau e di molti altri.

Infine, il testo è arricchito da un eccellente corredo iconografico. Esso comprende, oltre alle numerose e rare fotografie dei classici del Noir, anche gli ultimi successi di un genere destinato a rinnovarsi di continuo.

Gli autori

Denitza BANTCHEVA ha pubblicato romanzi, racconti, poesie e libri di cinema. Tra questi ultimi, biografie (Jean-Pierre Melville: de l’œuvre à l’homme, René Clément e Un florilège de Joseph Losey); e volumi collettivi sotto la sua direzione (Stars et acteurs en France, L’Univers de Joseph Losey, L’Écran amoureux, Fassbinder l’explosif, Visconti dans a lumière du temps e L’Âge d’or du cinéma européen).

Roberto CHIESI, critico cinematografico delle riviste italiane «Cineforum», «Segnocinema», «Cinecritica» e «Cinemasessanta», e responsabile del Centro Studi-Archivio Pasolini di Bologna. Ha pubblicato per Gremese alcune monografie dedicate ad attori e autori del cinema francese (Alain Delon, Gérard Depardieu e Jean- Luc Godard). Ha inoltre curato La rabbia  (2008), L’Oriente (2011) e My Cinema (2012) di Pier Paolo Pasolini per la Cineteca di Bologna.

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Rassegna Stampa