ISBN: 9788866921257

Barry Lyndon

 19,50

Confronta

Descrizione

In Barry Lyndon, il racconto di una storia diventa visione e ricreazione artistica della Storia. Kubrick dipinge il Settecento come esso stesso si autorappresentava: un’immaginifica finzione che ne rimanda a un’altra, una simulazione che è esibizione di bellezza. L’arte è il codice interpretativo di Barry Lyndon, il suo tessuto emotivo, oltre che compositivo. Il movimento del film è nello sguardo e nella musica, una sinfonia cinematografica che iscrive, a passo lento e con cadenza rituale, i personaggi in pose che precipitano nella tragedia. La società è un continuo teatro, un gioco al massacro regolato, una messa in scena drammaticamente palpabile; tutto è scandito da un preciso cerimoniale che trova, per suo fatale epilogo, la vittima sacrificale in Barry l’intruso. Perché, come cerca di dimostrare questa monografia, dietro la squisita bellezza formale del film è il sangue a scorrere, sono gli inganni dolorosi dell’amore, gli orrori della guerra, la vertigine della perdita. Una crudeltà ineluttabile, illuminata da una luce senza tempo.

DAVIDE MAGNISI, docente e critico cinematografico, ha collaborato con quotidiani, riviste, siti internet e rassegne cinematografiche. Ha pubblicato due volumi su Stanley Kubrick (Gli orizzonti del cinema di Stanley Kubrick, 2003; Il dottor Stranamore, 2020), due su Fernando di Leo (Di Leo calibro 9, 2017; Il cinema di Fernando di Leo, 2017), uno su Sam Mendes (Sam Mendes. Da Shakespeare a Bond, 2018), uno su Ruggero Deodato (Cannibal Ballad, 2019), uno su Umberto Lenzi (Il cinema rovente di Umberto Lenzi, 2021) e uno sui fratelli Vanzina (Il cinema dei fratelli Vanzina, 2022), oltre ad aver preso parte a numerosi libri collettanei (tra cui, Cineasti di Puglia, 2006-2007; Riccardo Cucciolla, 2012; Il cinema di Domenico Paolella, 2014; Paul. Il cinema di Verhoven, 2021). È, inoltre, membro del Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani e della Fipresci.